Localizzazione geografica e amministrativa
43°46'54.2"N 16°05'47.0"E (vedi su Google Maps)
Definizione e tipologia
Sebbene in Dalmazia vi siano abbondanti testimonianze di sepolture per il III millennio a.C., attribuibili alle facies di Lubiana-Vučedol (ca. 3000-2500 BC) e soprattutto Cetina (ca. 2500-1800 BC), uno dei principali vuoti di ricerca per questo periodo riguarda la scarsità di dati sulle pratiche insediative. Gli insediamenti a cielo aperto infatti sono praticamente sconosciuti, e le poche informazioni disponibili per questo periodo derivano da vecchi scavi in grotta.
Škarin Samograd è una grotta carsica situata sul fondo di una dolina nei pressi del villaggio di Mirlović Zagora, a nord-est di Šibenik (Croazia), ai margini di un'area adatta all’agricoltura. La grotta di Škarin Samograd grazie di una sequenza stratigrafica ininterrotta e ben conservata, è un contesto chiave sia per indagare le strategie insediative e di sussistenza e per tracciare i rapporti transadriatici, che nel III millennio sono particolarmente intensi, come si evince dalla distribuzione di ceramica tipo Cetina nella penisola italiana e dalle connessioni culturali che, con diversa modalità ma simile intensità, proseguono anche nel II millennio.
Ambiente
La Dalmazia occupa la parte di costa adriatica orientale che va da Zara a Dubrovnik, e ha un'estensione costiera di oltre 6000 km. Il paesaggio è caratterizzato da dorsali montuose orientate sull'asse NW-SE con valli intermontane che corrono parallele, e da un doppio cordone di isole parallele alla costa. La costa della Dalmazia è frastagliata e con molte insenature, golfi e promontori. La grotta di Škarin Samograd si trova a circa 30 km dalla costa, fra il mare e la dalmatinska zagora (morlacca o zagora dalmata in italiano). Il terreno della zagora è piuttosto accidentato: nella regione immediatamente confinante con la costa, è per lo più pianeggiante ma arido, coperto principalmente dalla makija (macchia mediterranea). Più all'interno, si possono osservare pascoli più verdi, poiché il clima e le altitudini cambiano. La topografia carsica domina il paesaggio. Il territorio è inframmezzato dai canyon dei fiumi Krka, Čikola e Cetina
Cronologia
Il deposito archeologico della grotta Škarin Samograd è costituito da livelli relativi alla preistoria recente, dal Neolitico Antico all'Età del Ferro. Lo scavo nell’ambito del progetto ha come target principale le stratigrafie del III e del II millennio a.C.
Storia delle ricerche
Data la sua impressionante sequenza stratigrafica, la Grotta di Škarin Samograd è riconosciuta come uno dei contesti chiave dell’Adriatico, soprattutto per il III millennio a.C. (Gori 2020). Le ricerche condotte nel 1959-61 da I. Marović (Marović 1991) hanno portato alla luce uno straordinario deposito archeologico, spesso circa 7 m. I vecchi scavi sono purtroppo ancora inediti, e purtroppo la maggior parte della documentazione prodotta da I. Marović è attualmente inaccessibile, a parte poche fotografie e schizzi dei profili delle trincee. Le informazioni disponibili indicano che il deposito del III mill. a.C. ha uno spessore di oltre 1,5 m, eccezionale per quel periodo. Nella trincea di Marović la ceramica della fase Ljubljana-Adriatica è statra rinvenuta insieme insieme alla ceramica di tipo Cetina nella parte inferiore del deposito che va da - 2,7 a -2,0 m di profondità (Govedarica 1989). La ceramica di stile Cetina è stata identificata nella stratigrafia da - 2,7 a - 1,1 m di profondità (Forenbaher 2018a; 2018b). Un piccolo numero di frammenti ceramici caratteristici è stato pubblicato in diverse sedi, senza informazioni stratigrafiche. La maggior parte dei materiali di Škarin Samograd provenienti dagli scavi di Marović è conservata presso il Museo Archeologico di Spalato.
Anni 2023 e 2024: direttrice M. Gori, vicedirettrice A. Magrì. In collaborazione con A. Arena (Austrian Academy of Science) e G. Recchia (Sapienza University), in partnership with the Gradski Muzej Šibenik (HR).
Breve descrizione
Il presente progetto ha lo scopo di colmare la lacuna relativa alla sequenza stratigrafica e cronologica attraverso un’analisi multi-proxy delle stratigrafie della grotta di Škarin Samograd, dove le indagini archeologiche sono riprese dal 2023. La sequenza archeologica finora esposta, composta da 37 unità stratigrafiche, mostra la sovrapposizione di strati di occupazione di breve durata, probabilmente legati all’allevamento e alla stabulazione di bestiame, con diversi focolari forse connessi ad attività di trasformazione del cibo e a pratiche pastorali, alcune buche di palo e cumuli di pietre sparsi. La stratigrafia collegata ai focolari e ai relativi piani di calpestio ha restituito materiali diagnostici, tra cui frammenti ceramici decorati, databili tra il III e il II millennio a.C., dall’età del Bronzo Antico (fase Cetina) agli inizi del Bronzo Medio (fase Dinara). Lo scavo ha inoltre portato alla luce una grande quantità di ossa animali in ottimo stato di conservazione, appartenenti a diverse specie, carboni e legno archeologico imbibito, ideali per essere sottoposti ad analisi.
Bibliografia
Forenbaher, S. 2018a S. Forenbaher, Special Place, Interesting Times. The island of Palagruža and transitional periods in Adriatic prehistory. Oxford, Archaeopress, 2018.
Forenbaher, S. 2018b S. Forenbaher, Ljubljana and Cetina: Pottery Styles of the Third Millennium BC in the Eastern Adriatic. Prilozi Instituta za arheologiju u Zagrebu 35, 113–158, 2018.
Gori, M. 2020 M. Gori,Kατὰ γῆν καὶ κατὰ θάλασσαν. Cetina communities on the move across the Central Mediterranean and the Balkans in the 3rd millennium BC. Objects, Ideas and Travelers. Contacts between the Balkans, the Aegean and Western Anatolia during the Bronze and Early Iron Age, 2020, 65-83.
Govedarica, B. 1989 B. Govedarica, Rano bronzano doba na području istočnog Jadrana. Akademija Nauka i Umjetnosti Bosne i Hercegovine, Knjiga 67. Sarajevo, 1989.
Marović, I. 1991. I. Marović, Istraživanje kamenih gomila na istočnoj Jadranskoj obali, Vjesnik za arheologiju i historiju dalmatinsku 84, Split 1991, 15-214.