Localizzazione geografica e amministrativa
43°21′06.44″N 12°34′38.16″E (vedi su Google Maps)
Definizione e tipologia
Il progetto intende riprendere e completare l’analisi della necropoli a incinerazione dell’età del bronzo finale rinvenuta nel 2007 presso Via dei Consoli, nel centro storico di Gubbio. Vengono inoltri approfonditi alcuni importanti aspetti archeologici e topografici dell’abitato protostorico, anche alla luce delle nuove acquisizioni di Via dei Consoli, in particolare dai livelli sottostanti alla necropoli e dallo studio del contesto già noto di Monte Ansciano-Pendici.
Ambiente
Gubbio (Umbria, PG) è una cittadina situata ai piedi del Monte Ingino a ca. 522 m slm. Il territorio è montuoso e collinare, caratterizzato dalla catena appenninica che separa l’Umbria dalle Marche e dalla serie di rilievi che si elevano in margine a essa. Il Monte Ingino, con un’altitudine di ca. 900 m slm, domina un'ampia zona pianeggiante intermontana, la Piana di Gubbio. I monti di Gubbio costituiscono il fianco NE di un’anticlinale interrotta al centro da una faglia normale ad alta gittata (oltre 1500 m). Il detrito che collega il versante alla zona di pianura presenta un evidente gradino morfologico (altezza massima circa 20 m), espressione della neotettonica. Quando gli Eugubini nel XII secolo costruirono la nuova città “sulla montagna”, identificarono la zona a monte della scarpata come il luogo più adatto per lo spazio urbano fortificato. Il rapporto tra sviluppo della città tardo-medievale e la conformazione dei detriti del pendio su cui è stata edificata è importante anche per quanto attiene all’insediamento protostorico che si trova nei livelli sottostanti a essa, su cui si è impiantato successivamente l’abitato urbano di età umbra.
Cronologia
L’arco cronologico è quello all’interno del quale si sviluppa l’abitato protostorico: da un momento avanzato della media età del bronzo (ca. XIV sec. a.C.) alla prima età del ferro (VIII sec. a.C.). La necropoli a incinerazione focus della ricerca si data al Bronzo finale (ca. metà XII sec. a.C.-X sec. a.C.).
Storia delle ricerche
Dopo le indagini sistematiche che l’Università di Cambridge ha condotto nel territorio di Gubbio nei primi anni ’80 del 1900, nel cui ambito sono stati indagati i siti di vetta sul Monte Ingino e sul Monte Ansciano – databili tra una fase avanzata del Bronzo medio e il Bronzo finale – nel corso degli scavi archeologici di emergenza effettuati dalla Soprintendenza Archeologica dell’Umbria nel centro storico della città nel 2007 sono emerse le tracce di un abitato protostorico coevo ai siti di altura soprastanti, e di una necropoli a incinerazione del Bronzo finale. Questi rinvenimenti vanno ad arricchire il quadro suggerito dai ritrovamenti del Vescovado e del sito alle pendici del Monte Ansciano scavato dalla Soprintendenza Archeologica all’inizio degli anni ’80. Altre importanti tracce di insediamento databili alla prima età del ferro sono quelle venute in luce più a valle, lungo la via Perugina all’inizio degli anni 2000 nel corso di scavi di emergenza condotti anche questi dalla Soprintendenza Archeologica dell’Umbria.
Breve descrizione
Il presente progetto si propone lo scopo di analizzare e contestualizzare i rinvenimenti emersi nel corso delle indagini che la Soprintendenza Archeologica ha condotto nel 2007 lungo Via dei Consoli, nel centro storico di Gubbio. È stato portato alla luce un nucleo di sepolture a incinerazione databile alla fine dell’età del bronzo e alcuni lembi di un insediamento che si sviluppa dal Bronzo medio 3 al Bronzo finale. I livelli più antichi dell’insediamento, databili tra il Bronzo medio e il Bronzo recente si trovavano al di sotto delle sepolture, che nel Bronzo finale vanno ad occupare un’area precedentemente destinata ad abitato. Quest’ultimo tra il Bronzo finale e la prima età del ferro si disloca verso SE collocandosi ad una quota più elevata dello stesso terrazzamento naturale creato dall’accumulo del detrito di falda alle pendici del Monte Ingino. Sia all’insediamento che alla necropoli sono da collegare i siti d’altura sulla vetta del Monte Ingino e su quella del Monte Ansciano, almeno fino a tutto il Bronzo finale, in una relazione che è in via di studio e definizione.
Il focus del progetto è l’analisi archeologica e bioarcheologica delle 40 sepolture a incinerazione venute in luce lungo Via Dei Consoli ed edite solo in minima parte. La maggior parte di esse sarà sottoposta a microscavo per il recupero dei resti dei cremati e dell’eventuale corredo deposto all’interno delle urne, come anche per il recupero ordinato dei frammenti delle urne e dei coperchi da restaurare. Particolare attenzione sarà data allo studio osteologico dei resti dei cremati, anche attraverso analisi bioarcheologiche specifiche.
Il progetto, articolato in varie fasi, consentirà di indagare molteplici aspetti della vita di questa comunità, dalla demografia, l’organizzazione sociale, gli scambi, fino a possibili fenomeni di mobilità.
Bibliografia
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